AKG K518LE

 

 

Possiedo queste cuffie da un paio d’anni e posso dire di conoscerle ormai molto bene. AKG è senza dubbio uno dei brand di riferimento per quanto riguarda la riproduzione in cuffia. Ero molto curioso di ascoltarle non avendo mai posseduto, prima di allora, alcun prodotto di questo marchio.

 

Aspetto

L’estetica è senz’altro molto riuscita, le plastiche sono di buonissima qualità e la possibilità di scegliere tra diversi colori consente ad ognuno di trovare quello che più si adatta alla propria personalità. Nel mio caso ho scelto un sobrio bianco e nero. Il design riesce ad essere moderno pur senza strafare.

 

 

Ergonomia

Si tratta di una cuffia sovraurale: questo significa che il pad poggia direttamente sulle orecchie. L’archetto assicura una tenuta davvero efficace. Questo può essere un problema per chi ha la testa un po’ più grande della media perché, per sedute d’ascolto prolungate, possono crearsi indolenzimenti nella parte superiore dell’orecchio. Nel mio caso devo dire che questo non è mai accaduto e trovo le cuffie comode e stabili. La regolazione del padiglione  sui tre assi rispetto all’orecchio è ottimale. Uno dei parametri cui dò più importanza nel valutare una cuffia è l’aderenza e la stabilità che essa assicura una volta indossata. Odio le cuffie che si spostano ad ogni movimento del capo. La Philips SHP8900, ad esempio, sarebbe una grandissima cuffia se non fosse che, a causa dell’archetto inadeguato, essa risulta sempre traballante sulla testa (a meno che l’ascoltatore abbia una testa enorme!!). Un vero peccato!

 

 

Ingombro

La cuffia è ripiegabile per facilitarne il trasporto. Il meccanismo implementato è davvero efficace e robusto.

 

Isolamento

Finalmente una cuffia che isola bene dai rumori esterni! Uso la metropolitana tutti i giorni e l’unico modo per me di ascoltare musica ad un volume normale (senza cioè esser costretti ad ascoltare a un livello rischioso per l’udito) è quello di usare la 518, visto che non riesco proprio ad indossare le in ear.

 

Qualità del suono

La K518LE è una cuffia chiusa (…e qui iniziano i dolori?). Personalmente non ho mai ascoltato una cuffia chiusa ben suonante. Ovvio che non le ho ascoltate tutte, tutt’altro! Ce ne saranno sicuramente di ottime! Ma nella mia limitata esperienza di cuffiofilo tutte le cuffie chiuse che ho avuto modo di indossare mi hanno profondamente deluso.

Non è il caso di queste AKG. Non si tratta certamente di cuffie top, capaci di riprodurre i particolari più intimi e soffusi di una registrazione, di presentare un suono equilibrato ed omogeneo in senso audiofilo. Occorre considerare la loro fascia di prezzo e l’utilizzo che l’acquirente ne farà. Le K518 LE sono pensate per un abbinamento a lettori MP3. Ed è proprio così che le ascolto quasi ogni giorno. L’impostazione sonora è tendente al caldo, sicuramente non analitica. Quello che stupisce è la buona qualità del medio e quindi l’ottima performance con le voci sia maschili che femminili. Il basso, registrazione permettendo, è sostanzialmente corretto ed anche profondo e ben frenato. Solo con alcuni brani e registrazioni molto ricche di basse frequenze il messaggio sonoro può risultare impastato e confuso, ma questo fortunatamente accade di rado. Gli acuti ci sono ma, come detto, non brillano in raffinatezza e rimangono leggermente, e sottolineo leggermente, in secondo piano. Questo più che un difetto si rivela la caratteristica che rende questa 518 adatta a lunghe sedute d’ascolto non risultando mai fastidiosa ed affaticante. Le sibilanti sono ben riprodotte, sempre che la registrazione sia almeno decente.

La separazione e ricostruzione dei piani sonori non deludono, tenendo sempre bene a mente la collocazione di mercato di questa cuffia.

 

Conclusioni

Direi più che positive. Ottimo l’isolamento acustico (meccanico) dall’esterno. Consigliata a chi viaggia su treni, metropolitane ed anche a chi si trova a frequentare spesso luoghi affollati. Ben suonante e dal design particolarmente curato. Cosa chiedere di più ad una cuffia da 60 euro?

Altamente consigliata. Per me indispensabile.

 

Alla prossima.