KRATOR DIONE C-1140: da brutto anatroccolo a cigno?

La rete è piena di prodotti audio di marchi  sconosciuti, che incuriosiscono per i più svariati motivi… Componentistica raffinata, prezzo  irrisorio  rispetto  alle  probabili  prestazioni, design particolarmente riuscito. E’ il caso della cuffia della quale mi accingo a parlarvi: la Krator Dione C-1140 nella versione silver. La cuffia è molto bella, costruita con materiali di qualità, in gran parte in alluminio. Comoda e all’apparenza capace di resistere alle normali sollecitazioni meccaniche. Lo stile è retrò. Può piacere o meno. A me piace molto.

Partiamo dal prezzo. Per acquistare la C-1140 si va, al momento, dai 113 dollari americani, alle 74 sterline inglesi, ai 74 euro in Germania, ai 24 (ventiquattro!) euro in Italia. Cercate bene, dunque, se vi interessa acquistarla.

La scheda tecnica è di tutto rispetto:

Unit Driver :  40mm, close-back dynamic neodymium unit driver
Frequency Response :  20~20Khz
Impedance :  32 ohm +-20% at 1Khz
Sensitivity :  112+-3dB
Distortion :  < 5% at 1Khz
Voice Coil :  CCAW
Noise Isolation :  -20dB(A) at 10Kh

 La sua  buona sensibilità rende la Krator  facilmente pilotabile da qualsiasi dispositivo, anche dai  lettori mp3 portatili. Certo la cuffia non è esattamente piccola e leggera, quindi credo che l’utilizzo principale sia tra le mura domestiche, ma nulla vieta di portarsela in giro.

 Finora le note positive. Purtroppo non sempre l’abito fa il monaco!

La cuffia risulta inascoltabile anche dopo un lungo rodaggio. Mai sentito un basso tanto potente, gonfio, disordinato ed invadente. Altro che le cuffie tanto amate dagli appassionati di Dub & Rap! Qui il basso è qualcosa di incontrollabile, che sovrasta TUTTE le altre frequenze. Mi chiedo, anzi chiedo ai progettisti di casa Krator: avete ascoltato la cuffia prima di commercializzarla? Vi siete resi conto che state vendendo un prodotto che deluderà TUTTI gli audiofili e la stragrande maggioranza dei semplici appassionati di buona musica? Si, perché la C-1140 non ha solo il basso enfatizzato (che a taluni può legittimamente piacere), ma la “fanghiglia” sonora che emette rende INASCOLTABILE ogni genere musicale!!

Peccato, perché la sensazione è che il trasduttore abbia le carte in regola per fornire una prestazione ben migliore e la cuffia è davvero bella, comoda e ben costruita.

 La domanda è: si può migliorarne le prestazioni?

Provo a smontare il driver dal padiglione. Operazione piuttosto semplice: basta togliere il pad e svitare le quattro viti a vista. Faccio varie prove, fino a riempire il volume posteriore al driver di materiale assorbente. Niente. Il suono rimane tale e quale alla situazione originale.

Provo, allora, a far suonare i driver sulle orecchie coi padiglioni scollegati e i pad inseriti. In pratica i due altoparlanti suonano senza il volume di carico posteriore dato dalle due coppe dx e sx. Niente, il suono rimane invariato.

Conclusione: il driver di queste cuffie non utilizza il volume interno dei due padiglioni per caratterizzare il suo suono.

Cosa fare allora?

Partendo dal presupposto che il trasduttore non è scadente, non rimane che lavorare sui cuscinetti. I pad in similpelle assicurano un buon isolamento, ma questo isolamento è ottenuto a spese della qualità sonora? La risposta è SI!

Provo a ritagliare due cuscinetti di forma simile all’originale  da due morbide spugne da bagno. Li fisso come posso alla cuffia e provo ad ascoltare. Come ci si poteva aspettare, un suono molto diverso. Migliore? Certo! E ci voleva davvero poco per migliorarlo!

Ecco una foto dei pads originali, a destra, e di quelli artigianali, a sinistra.

Ora il basso non somiglia più ad una esplosione nucleare. Le frequenze medie ed alte, guarda caso, emergono da quel marasma sonoro che prima le sovrastava. L’ascolto diventa godibilissimo.

Ora è necessario rifinire le nuove spugnette e trovare il modo di fissarle adeguatamente ai driver.

Per questo devo chiedere aiuto a Mirella, la mia sarta di fiducia che, oltre a vestiti da sposa ed abiti di alta moda, riesce a confezionare anche…pads per cuffie di ottima fattura! (Grazie Mirella per la pazienza!). Il risultato è questo.

Per fissare i pads alla cuffia ho operato in questo modo. Ho fissato la spugna blu su due basette di plastica e poi ho rivestito il tutto con tessuto elastico nero. Con un buon nastro biadesivo ho poi fissato i pad ai padiglioni. Il risultato è questo.

Purtroppo devo constatare che rivestire i nuovi pads col tessuto nero peggiora di nuovo la resa sonora della cuffia. Per far suonare bene questa Krator occorre non pressare le spugnette col tessuto di rivestimento. Lo spostamento dell’aria generato dal movimento del driver non deve trovare nei pads una barriera troppo contenitiva, ma penetrare la spugna senza difficoltà. Solo così il suono risulterà equilibrato e molto godibile. Bisogna quindi rassegnarsi a perdere qualcosa dal lato estetico e lasciare i nuovi pads senza rifinitura esterna.

 IMPRESSIONI  D’ASCOLTO

La C-1140 con i nuovi cuscinetti è una cuffia godibilissima ed adatta ad ogni genere musicale. Vale ampiamente i 25 euro che è costata.  La  parte bassa del messaggio sonoro è molto ben riprodotta: autorevolezza, controllo ed estensione sono gli aggettivi che meglio la descrivono. Medi ed alti molto corretti, anche se si potrebbe desiderare, in certi frangenti, maggior corpo per le voci femminili e maggior raffinatezza per le frequenze altissime. Non fraintendetemi, la Krator modificata suona molto bene, ma non può reggere il confronto con cuffie molto più costose. Se paragonata alla mia Beyerdynamic DT880 da 600 ohm,la c-1140 risulta meno raffinata. L’aria tra gli strumenti sparisce un pò e i piani sonori non sono più collocabili virtualmente nello spazio come con la tedesca. Tale confronto, però, non può modificare l’ottimo parere sulle performance della Krator modificata! Per acquistare la Beyer occorre investire una cifra che è dieci volte quella occorrente all’acquisto dell’oggetto di questa prova!

In conclusione, se trovate una Krator Dione C-1140 ad un prezzo interessante acquistatela subito! Sappiate che dovrete necessariamente modificare i suoi cuscinetti e rendere così giustizia ad un prodotto performante, paradossalmente limitato nelle sue prestazioni da un banale errore in fase di progettazione. Buoni ascolti, se la acquisterete!

AGGIORNAMENTO DOPO MODIFICA DEFINITIVA

Finalmente, dopo vari tentativi, posso dire che la Krator Dione è una grandissima cuffia. Prestazioni assolutamente eccezionali. Dinamica, equilibrio, tenuta in potenza, estensione in basso,  fatica d’ascolto pari a zero. Rispetto al riferimento solo meno ariosità e ricostruzione della scena sonora.

Questa cuffia, se correttamente modificata, spazza via tutte le altre best-buy. A breve le foto della modifica definitiva effettuata sui pads.